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Maschere Viso: Cosa Applicare Dopo Averle Fatte

maschere viso

Le maschere per il viso sono ottime per coccolare il proprio viso e rendere più bella e luminosa la pelle. Vanno scelte a seconda del proprio tipo di pelle, e vanno applicate in modalità differenti a seconda degli ingredienti che contengono.

Ma che cosa è bene fare dopo averle rimosse con acqua tiepida? Continua a leggere per scoprirlo.

L’ideale è applicare il tonico più adatto alla propria epidermide, preferibilmente senza alcool negli ingredienti, tamponando con un dischetto di cotone il viso. In seguito, per potenziare l’effetto della maschera si può stendere sulla pelle della crema idratante.

Se la maschera è molto nutriente e la pelle è visibilmente rimpolpata e soda si può evitare di mettere la crema idratante, ma dipende tutto da come appare l’epidermide dopo la maschera. Quando si fanno maschere astringenti e seboriequilibranti è molto importante stendere almeno un velo di idratante, infatti in questo modo la pelle non si secca a causa della maschera aggressiva.

Obiettivo Pelle // Qual è il Tuo Tipo di Pelle?

Tipo di pelle

Pelle grassa, secca, mista, normale, sensibile… Conosci il tuo tipo di pelle? Per poter scegliere le cure e i cosmetici migliori è necessario conoscere il proprio tipo di pelle, in modo da dedicarle le giuste attenzioni.

Ecco i principali tipi di pelle, come riconoscerli e come curarli. Una volta che avrai identificato il tuo tipo di epidermide potrai coccolarla nella maniera migliore!

Pelle Normale

La pelle normale si presenta compatta, liscia, morbida ed elastica, sana, dal colorito roseo. Questa condizione va preservata con prodotti per l’igiene e la cura fisiologici, che supportino il film idrolipidico acido cutaneo.

Pelle Grassa

La pelle grassa è caratterizzata da un’eccessiva secrezione sebacea, si presenta con il caratteristico aspetto lucido e untuoso, con i pori dilatati e la tendenza a formare comedoni (comunemente detti punti neri) e brufoli. Il tessuto è abbastanza spesso d’aspetto e il colore è più opaco, meno rosato di quello di una pelle normale.

Richiede una detersione efficace, preferibilmente seboequilibrante e astringente, ma non aggressiva, e un’attenta scelta di trattamenti idratanti e cosmetici non grassi. In presenza di acne può richiedere l’intervento di un dermatologo che consiglierà il trattamento più appropriato.

Pelle Secca e Arida

La pelle secca e arida è ruvida, spenta, tirata, ha la superficie sottile, tende a desquamarsi ed è facilmente preda di irritazioni e infiammazioni. Appare poco tonica perché non è abbastanza idratata. La funzione barriera e il film idrolipidico sono danneggiati e la rendono sensibile e soggetta alla formazione di rughe sensibili perciò richiede di essere abbondantemente idratata e trattata con prodotti che possano compensare la perdita di oli naturali e di idratazione.

La pelle può essere secca o per mancanza d’acqua, e quindi essere disidratata, oppure per una scarsa produzione di sebo e si parla in questo caso di pelle alipica. Quando la pelle è disidratata è decisamente fragile, ed è necessario detergerla dolcemente per evitare il senso di stiramento e secchezza che sostanze troppo forti potrebbero procurare; inoltre deve essere idratata in modo appropriato, con prodotti che contengano quelle sostanze che compongono il fattore idratante naturale, come amminoacidi, piroglutamato sodico, lattato sodico, urea e zuccheri, che generalmente scarseggiano in questo tipo di pelle.

Nella pelle alipica è insufficiente oppure manca del tutto il mantello lipidico che ha la funzione di proteggerla, perciò è particolarmente sensibile agli agenti esterni. Su questo tipo di pelle si deve intervenire con un trattamento sebo-restitutivo a base di acidi grassi insaturi, trigliceridi e simili.

Pelle Mista

La pelle mista è la più diffusa: in genere infatti una persona non presenta una pelle solo secca o solo grassa, ma è facile che abbia sul viso zone più grasse e altre piuttosto secche o normali: la cosidetta zona T (fronte, naso e mento) tende ad essere grassa, mentre nelle guance e sul collo è quasi sempre secca o addirittura arida. E’ la percentuale delle zone secche e delle zone grasse che rende la pelle tendente al secco, tendente al grasso o mista.

Pelle con Couperose e Sensibile

La pelle con couperose si manifesta con eritrosi e con teleangectasie, cioè con la dilatazione dei capillari che si sfibrano e formano una rete violacea, visibile esternamente sulle gote. Generalmente questa situazione si manifesta in soggetti emotivi, facili al rossore (che può essere transitorio, con vampate, oppure prolungato nel tempo, con una eritrosi) e che soffrono di fragilità capillare.

La couperose è presente sulla pelle sottile, secca, delicata, piuttosto sensibile, irritabile, reattiva e allergica. Questo danno estetico peggiora in occasione di sbalzi di temperatura, di esposizione ai raggi solari e di massaggi troppo violenti; occorre invece intervenire sulla couperose con trattamenti protettivi e con sostanze astringenti vasali.

Pelle Asfittica

La pelle asfittica è particolarmente difficile da trattare. Spesso presenta brufoli, formazioni di grasso superficiale e/o  profondo e grani di miglio (punti bianchi). In genere questa pelle non respira perché gli strati superficiali sono duri e con i pori chiusi, mentre quelli sottostanti sono grassi. In caso di pelle asfittica è bene rivolgersi al dermatologo per conoscere le cure migliori.

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Obiettivo Pelle // Il pH e la Pelle

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Cos’è il pH?

Il pH è una abbreviazione chimica che sta per potentia hydrogenii e rappresenta la concentrazione di ioni idrogeno presenti nella composizione chimica di una sostanza. A seconda del valore di pH distinguiamo sostanze acide, neutre o basiche (alcaline).

La scala di pH si estende dal valore 0, cui corrisponde la massima acidità, al valore 14, cui corrisponde la massima basicità. Il pH 7 è neutro. L’acqua ha pH 7, neutro. I saponi tradizionali hanno un valore superiore a 7, sono quindi alcalini, mentre la nostra pelle ha un pH acido, con un valore intorno al 5.

La pelle e il pH

La pelle è leggermente acida, con un pH (grado di acidità) pari in media a 5,5. L’acidità della pelle ha diverse funzioni: mantiene la durezza della cheratina; inibisce la crescita di funghi e di batteri patogeni; contrasta i processi di ossidazione.

In alcune parti del corpo, come le zone intime, l’acidità è ancora maggiore, per garantire una protezione migliore dalle infezioni. La microflora cutanea, composta da tanti microrganismi diversi (funghi, batteri, lieviti…), ha una funzione di mediazione tra l’organismo e il mondo esterno; ad esempio, quando si mette una crema, questa viene “digerita” ed elaborata dalla microflora prima di penetrare.

È quindi molto importante rispettare l’equilibrio naturale dei microrganismi, e l’acidità è un fattore fondamentale per conservare questo equilibrio. In linea di massima i prodotti cosmetici dovrebbero avere un pH isoepidermico, ovvero simile a quello della pelle, cioè acido (il valore medio è intorno na 5,5); un prodotto a pH neutro, cioè uguale a 7, è già troppo basico o meglio non abbastanza acido.

Ps. Si scrive pH, con la p minuscola e l’H maiuscola. 

{Da Cosmesi Naturale PraticaFrancesca Marotta}

Obiettivo Pelle // Tutto Quello che Devi Sapere sull’Epidermide

Pelle

La pelle: va pulita, esfoliata, idratata, nutrita, coccolata, amata… È importante ricordarsi delle sue moltissime qualità e prendersene cura al meglio. Lo sapevate che la pelle è l’organo più esteso del corpo? Che forma una barriera contro l’azione di intemperie e microrganismi patogeni? Che regola la temperatura attraverso il sudore?

Ecco una breve panoramica per imparare qualcosa di più sulla nostra pelle e capire come dovremmo curarla per averla sempre bella, idratata e luminosa.

Con i suoi quasi due metri quadri di superficie, è l’organo più esteso del corpo. La pelle forma un rivestimento flessibile e resistente che protegge i tessuti sottostanti, formando una barriera contro l’azione di intemperie e microrganismi patogeni.

Ma la pelle non serve solo a proteggere; è un organo di senso che, con il tatto, ci permette di “leggere” l’ambiente circostante e di interagire con esso; regola la temperatura corporea tramite la sudorazione; è un importante organo emuntore che, come il fegato, i reni e l’intestino, espelle dall’organismo tossine e scarti metabolici; è una “fabbrica” di sostanze importantissime come la vitamina D e la melanina; è un organo di comunicazione, che con un complesso linguaggio fatto di messaggi olfattivi comunica agli altri se siamo stanchi o stressati, o se siamo dell’umore giusto per il corteggiamento.

È anche uno stupefacente zoo che ospita centinaia di specie diverse di “animali” (la microflora cutanea), alcuni utilissimi e altri un po’ fastidiosi. È per questo che va trattata con cura, evitando di “stressarla” con lavaggi troppo energici o di “verniciarla” con sostanze che le impediscano di funzionare a dovere. Una pelle sana e ben trattata è naturalmente morbida, liscia, idratata, non unta; si mantiene pulita a lungo e non emana odori sgradevoli.

Lo Strato Corneo

Lo strato più esterno della pelle si chiama strato corneo, ha una struttura a lamelle o “squame” ed è formato da cellule cheratinizzate, ovvero trasformate fino a diventare un ammasso di cheratina; una proteina dalla consistenza molto dura, capace di formare strutture fibrose resistenti; anche le unghie, i peli e i capelli devono alla cheratina la loro struttura.

Le lamelle cornee della pelle aderiscono le une alle altre grazie a un “cemento” formato da molte sostanze diverse: il Mantello Acido Idrolipidico (MAI). Il MAI è composto di una parte grassa, rappresentata dal sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, e da una parte acquosa denominata Fattore di Idratazione Naturale (in inglese: Natural Moisturizing Factor o NMF).

Il MAI ha diverse funzioni: oltre a tenere insieme le lamelle cornee, rendendo così la pelle resistente ma anche flessibile ed elastica, forma uno strato superficiale protettivo che funziona da barriera antidisidratazione e idrorepellente. Il MAI ostacola cioè la perdita di acqua dalla pelle, e allo stesso tempo la rende pressoché impermeabile all’acqua.

Nutrire e Idratare

Alcune creme idratanti sono formulate con il sistema dei liposomi: si tratta di microscopiche “sferette” formate da un guscio di sostanza grassa che contiene un composto acquoso; i liposomi vengono riconosciuti come sostanza grassa, passano la barriera del MAI e raggiungono la base dello strato corneo, dove vengono disintegrati dagli enzimi e rilasciano, oltre alla componente grassa, anche le sostanze acquose.

Un sistema di liposomi come quello che abbiamo appena descritto, o sistemi analoghi come fitosomi o nanosomi, non sono però sufficienti a restituire alla pelle l’acqua di cui ha bisogno, se non in minima parte. Molte creme idratanti funzionano in realtà come anti-disidratanti, formando un velo idrorepellente che si distribuisce sulla pelle “rinforzando” la funzione del MAI e ostacolando la perdita di acqua. A questo scopo si usano sostanze filmogene, cioè capaci di formare un “velo” uniforme sulla pelle, come la vaselina (che però tende a essere occlusiva, cioè a ostruire i pori), i grassi di vario tipo, la cera d’api e molte altre sostanze di origine vegetale o sintetica.

Le creme idratanti generalmente contengono anche sostanze acquose destinate a “reintegrare” l’NMF. La componente acquosa della pelle è indispensabile per garantire turgore, morbidezza, resistenza ed elasticità: una pelle non idratata può diventare ruvida, fragile, rilassata e tendente alla rugosità.

In realtà l’acqua cutanea e l’NMF vengono forniti continuamente alla pelle dall’organismo, con meccanismi che ovviamente funzionano meglio se tutto il metabolismo funziona come si deve; se l’alimentazione è squilibrata, se ad esempio non si beve abbastanza acqua, anche l’idratazione cutanea può risentirne. Ma una delle cause più comuni di disidratazione sono i lavaggi troppo drastici e troppo frequenti, che rimuovono una gran parte del MAI senza dare alla pelle il tempo di ricostruirlo.

{Da Cosmesi Naturale Pratica, Francesca Marotta}