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Obiettivo Pelle // Il pH e la Pelle

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Cos’è il pH?

Il pH è una abbreviazione chimica che sta per potentia hydrogenii e rappresenta la concentrazione di ioni idrogeno presenti nella composizione chimica di una sostanza. A seconda del valore di pH distinguiamo sostanze acide, neutre o basiche (alcaline).

La scala di pH si estende dal valore 0, cui corrisponde la massima acidità, al valore 14, cui corrisponde la massima basicità. Il pH 7 è neutro. L’acqua ha pH 7, neutro. I saponi tradizionali hanno un valore superiore a 7, sono quindi alcalini, mentre la nostra pelle ha un pH acido, con un valore intorno al 5.

La pelle e il pH

La pelle è leggermente acida, con un pH (grado di acidità) pari in media a 5,5. L’acidità della pelle ha diverse funzioni: mantiene la durezza della cheratina; inibisce la crescita di funghi e di batteri patogeni; contrasta i processi di ossidazione.

In alcune parti del corpo, come le zone intime, l’acidità è ancora maggiore, per garantire una protezione migliore dalle infezioni. La microflora cutanea, composta da tanti microrganismi diversi (funghi, batteri, lieviti…), ha una funzione di mediazione tra l’organismo e il mondo esterno; ad esempio, quando si mette una crema, questa viene “digerita” ed elaborata dalla microflora prima di penetrare.

È quindi molto importante rispettare l’equilibrio naturale dei microrganismi, e l’acidità è un fattore fondamentale per conservare questo equilibrio. In linea di massima i prodotti cosmetici dovrebbero avere un pH isoepidermico, ovvero simile a quello della pelle, cioè acido (il valore medio è intorno na 5,5); un prodotto a pH neutro, cioè uguale a 7, è già troppo basico o meglio non abbastanza acido.

Ps. Si scrive pH, con la p minuscola e l’H maiuscola. 

{Da Cosmesi Naturale PraticaFrancesca Marotta}

Obiettivo Pelle // Tutto Quello che Devi Sapere sull’Epidermide

Pelle

La pelle: va pulita, esfoliata, idratata, nutrita, coccolata, amata… È importante ricordarsi delle sue moltissime qualità e prendersene cura al meglio. Lo sapevate che la pelle è l’organo più esteso del corpo? Che forma una barriera contro l’azione di intemperie e microrganismi patogeni? Che regola la temperatura attraverso il sudore?

Ecco una breve panoramica per imparare qualcosa di più sulla nostra pelle e capire come dovremmo curarla per averla sempre bella, idratata e luminosa.

Con i suoi quasi due metri quadri di superficie, è l’organo più esteso del corpo. La pelle forma un rivestimento flessibile e resistente che protegge i tessuti sottostanti, formando una barriera contro l’azione di intemperie e microrganismi patogeni.

Ma la pelle non serve solo a proteggere; è un organo di senso che, con il tatto, ci permette di “leggere” l’ambiente circostante e di interagire con esso; regola la temperatura corporea tramite la sudorazione; è un importante organo emuntore che, come il fegato, i reni e l’intestino, espelle dall’organismo tossine e scarti metabolici; è una “fabbrica” di sostanze importantissime come la vitamina D e la melanina; è un organo di comunicazione, che con un complesso linguaggio fatto di messaggi olfattivi comunica agli altri se siamo stanchi o stressati, o se siamo dell’umore giusto per il corteggiamento.

È anche uno stupefacente zoo che ospita centinaia di specie diverse di “animali” (la microflora cutanea), alcuni utilissimi e altri un po’ fastidiosi. È per questo che va trattata con cura, evitando di “stressarla” con lavaggi troppo energici o di “verniciarla” con sostanze che le impediscano di funzionare a dovere. Una pelle sana e ben trattata è naturalmente morbida, liscia, idratata, non unta; si mantiene pulita a lungo e non emana odori sgradevoli.

Lo Strato Corneo

Lo strato più esterno della pelle si chiama strato corneo, ha una struttura a lamelle o “squame” ed è formato da cellule cheratinizzate, ovvero trasformate fino a diventare un ammasso di cheratina; una proteina dalla consistenza molto dura, capace di formare strutture fibrose resistenti; anche le unghie, i peli e i capelli devono alla cheratina la loro struttura.

Le lamelle cornee della pelle aderiscono le une alle altre grazie a un “cemento” formato da molte sostanze diverse: il Mantello Acido Idrolipidico (MAI). Il MAI è composto di una parte grassa, rappresentata dal sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, e da una parte acquosa denominata Fattore di Idratazione Naturale (in inglese: Natural Moisturizing Factor o NMF).

Il MAI ha diverse funzioni: oltre a tenere insieme le lamelle cornee, rendendo così la pelle resistente ma anche flessibile ed elastica, forma uno strato superficiale protettivo che funziona da barriera antidisidratazione e idrorepellente. Il MAI ostacola cioè la perdita di acqua dalla pelle, e allo stesso tempo la rende pressoché impermeabile all’acqua.

Nutrire e Idratare

Alcune creme idratanti sono formulate con il sistema dei liposomi: si tratta di microscopiche “sferette” formate da un guscio di sostanza grassa che contiene un composto acquoso; i liposomi vengono riconosciuti come sostanza grassa, passano la barriera del MAI e raggiungono la base dello strato corneo, dove vengono disintegrati dagli enzimi e rilasciano, oltre alla componente grassa, anche le sostanze acquose.

Un sistema di liposomi come quello che abbiamo appena descritto, o sistemi analoghi come fitosomi o nanosomi, non sono però sufficienti a restituire alla pelle l’acqua di cui ha bisogno, se non in minima parte. Molte creme idratanti funzionano in realtà come anti-disidratanti, formando un velo idrorepellente che si distribuisce sulla pelle “rinforzando” la funzione del MAI e ostacolando la perdita di acqua. A questo scopo si usano sostanze filmogene, cioè capaci di formare un “velo” uniforme sulla pelle, come la vaselina (che però tende a essere occlusiva, cioè a ostruire i pori), i grassi di vario tipo, la cera d’api e molte altre sostanze di origine vegetale o sintetica.

Le creme idratanti generalmente contengono anche sostanze acquose destinate a “reintegrare” l’NMF. La componente acquosa della pelle è indispensabile per garantire turgore, morbidezza, resistenza ed elasticità: una pelle non idratata può diventare ruvida, fragile, rilassata e tendente alla rugosità.

In realtà l’acqua cutanea e l’NMF vengono forniti continuamente alla pelle dall’organismo, con meccanismi che ovviamente funzionano meglio se tutto il metabolismo funziona come si deve; se l’alimentazione è squilibrata, se ad esempio non si beve abbastanza acqua, anche l’idratazione cutanea può risentirne. Ma una delle cause più comuni di disidratazione sono i lavaggi troppo drastici e troppo frequenti, che rimuovono una gran parte del MAI senza dare alla pelle il tempo di ricostruirlo.

{Da Cosmesi Naturale Pratica, Francesca Marotta}